Psicoterapia
  • CBT

    Perché?
    Com’è possibile che alcune persone rispondano in modo efficace a certe situazioni, mentre altre sembrano fare più fatica? E perché anche noi stessi in alcuni momenti della vita riusciamo a comportarci come avremmo voluto, mentre in altre no?
    Domande semplici, ma che mettono in luce quanto a determinare come ci sentiamo e come ci comportiamo in una certa situazione, non sia la situazione in sé, ma il significato che diamo a quella situazione.
    Ecco che per individuare ciò che produce la sofferenza e ciò che ci impedisce di raggiungere gli scopi per noi importanti, occorre comprendere il significato che attribuiamo agli eventi, al fine di generare rappresentazioni più funzionali della realtà.

    Come?

    1. Focus sul qui e ora. Si parte dal problema attuale, per poi identificare i fattori che lo mantengono nonostante i diversi tentativi di soluzione e le risorse disponibili.
    2. Collaborazione attiva. Paziente e terapeuta formano una squadra che collabora in modo attivo per raggiungere obiettivi condivisi.
    3. Homeworks. Per testare le ipotesi e facilitare il cambiamento, vengono assegnati degli esercizi che permettono la generalizzazione degli effetti terapeutici nella vita quotidiana.

    Cosa
    La Cognitive-Behaviour Therapy (CBT; Terapia Cognitivo-Comportamentale) comprende molteplici approcci teorici supportati dall’evidenza empirica, tanto da essere uno dei modelli più affidabili ed efficaci per la comprensione e il trattamento dei disturbi psicopatologici.
    La CBT è scientificamente fondata e attualmente è indicata come terapia d’elezione dalle linee guida del National Institute of Health and Clinical Excellence (NICE) per depressione, disturbi d’ansia e disturbi alimentari, evidenziando un miglioramento del funzionamento e della qualità di vita.
    La CBT aiuta a identificare i pensieri ricorrenti e gli schemi d’interpretazione degli eventi che mantengono il disagio psicologico, al fine di modificarli e integrarli con rappresentazioni più funzionali in grado di produrre un miglioramento dell’umore e del comportamento.

    1. Assessment. Raccolta del problema, dell’impatto che ha sulla vita del paziente e dei meccanismi che lo mantengono. Individuazione dei fattori che hanno portato all’esordio e che hanno contribuito alla vulnerabilità attuale.
    2. Formulazione condivisa. Costruzione dello schema di funzionamento e identificazione degli obiettivi della terapia.
    3. Conclusione. Raggiunti gli obiettivi , a secondstabiliti si prospetta una fase di riduzione della frequenza dei colloqui, fino ad arrivare alla conclusione ea delle esigenze, a stabilire follow-up periodici.
  • Perché?
    Ognuno di noi reagisce in modo diverso in seguito ad un’esperienza traumatica, ma se l’evento stressante non viene adeguatamente elaborato, lo scorrere del tempo “congela” il ricordo generando disagio anche a molta distanza dall’accaduto stesso. Ecco allora che il passato diventa presente e può condizionare il futuro.
    La parola trauma deriva dal greco e significa “ferita”. Dunque, il trauma psicologico è una ferita dell’anima, un’esperienza che lascia un segno doloroso anche se invisibile agli occhi. Possiamo identificare due tipi di eventi potenzialmente traumatici:

    1. T maiuscola. Esperienze che portano alla morte o minacciano l’integrità fisica come calamità naturali, incidenti stradali, aggressioni, omicidi o suicidi di persone care e diagnosi infauste.
    2. t minuscola. Esperienze che possono sembrare poco rilevanti ma che assumono un peso soprattutto se ripetute nel tempo o accadute in momenti di particolare vulnerabilità.

    Come?

    1. Stimolazione Bilaterale Alternata. Il sistema di elaborazione delle informazioni viene attivato attraverso i movimenti oculari o altri stimoli guidati.
    2. Desensibilizzazione e Rielaborazione. I ricordi disturbanti perdono la carica emotiva negativa, cambia la valutazione cognitiva su di sé e le emozioni presenti diventato più adattive.
    3. Metodo Strutturato. Il trattamento si compone di 8 fasi fondamentali adattabili alle esigenze del singolo paziente.

    Cosa?
    L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR; Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un approccio psicoterapeutico evidence-based che riattiva il naturale processo cerebrale di elaborazione delle informazioni, facilitando la risoluzione di sintomi e del disagio emotivo legati a esperienze di vita stressanti.
    Con la terapia EMDR il ricordo può essere trasformato, liberando risorse preziose per la guarigione e il benessere. La persona rafforza la propria autostima, è più centrata sui qui e ora, ha più fiducia nelle proprie capacità e nel proprio valore personale.
    L’efficacia dell’EMDR è sempre più supportata da osservazioni cliniche oltre che da studi empirici, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

    1. Passato. Elaborazione delle esperienze passate che hanno costituito le basi della sofferenza.
    2. Presente. Elaborazione degli stimoli attuali che continuano a riattivare il disturbo.
    3. Futuro. Incorporazione di modelli positivi per sviluppare azioni adattive nel futuro.